LA COLONNA VERTEBRALE : scopriamola insieme . .

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LA COLONNA VERTEBRALE : scopriamola insieme . .

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Ecco di seguito tutto quello che è necessario sapere sul funzionamento della colonna vertebrale e su come questa costituisca un fondamento per la postura ed il movimento di tutti i giorni! Prendersi cura della colonna vertebrale e delle sue curve naturali, è un passo verso uno stile di vita migliore!

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Per usare bene la colonna vertebrale, per imparare a proteggerla, occorre prima conoscerla, sapere come è fatta, come funziona. Conoscendo il meccanismo che produce il dolore è possibile evitare di azionarlo.

Che cos'è la colonna vertebrale?

La colonna vertebrale, detta anche rachide, è l'insieme delle vertebre che, sovrapposte l'una con l'altra, costituiscono una robusta colonna centrale che sostiene il corpo umano. La colonna vertebrale è per noi un bene prezioso e insostituibile. E' importante conoscerla bene perché è forte ma nello stesso tempo fragile e dal suo buon uso dipende il buon funzionamento.
A che cosa serve la colonna vertebrale?

La colonna vertebrale serve per:
sostenere il tronco, il capo e gli arti superiori (fig. 2a);
proteggere il midollo spinale che passa nel canale vertebrale (fig. 2b);
permettere la mobilità  del tronco e della testa.

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Come è fatta una vertebra?

La figura 3 mostra una vertebra; a sinistra essa è stata scomposta nelle sue parti essenziali per comprendere meglio come è fatta: si distingue il corpo (1), le apofisi articolari (3, 4), le apofisi trasverse (5, 6), l'apofisi spinosa (7), l'arco posteriore (2) che delimita un foro centrale in cui passa il midollo spinale.
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Che cos'è il disco intervertebrale?

Il disco è le struttura elastica che si trova tra un corpo vertebrale e l'altro (fig. 4a): è formato da una parte centrale gelatinosa (nucleo polposo), circondata dalla successione di strati fibrosi concentrici (anello fibroso). Il disco è un vero e proprio ammortizzatore (fig. 4b), capace di assorbire gli urti e le pressioni che il rachide subisce e permette i movimenti reciproci dei corpi vertebrali. Il disco intervertebrale è molto importante nel determinare il dolore. La figura riporta la riproduzione del disco intervertebrale in assenza di carico (fig. 4c); si nota come quando esponiamo la nostra colonna ad un carico, la pressione sul disco aumenta e si distribuisce su tutta la sua superficie, grazie al liquido in esso contenuto (fig. 4d).
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Curve fisiologiche del rachide

Normalmente la colonna vertebrale è diritta se la osserviamo posteriormente ma guardandola di profilo possiamo notare delle curve armoniose che le conferiscono una maggiore resistenza e la capacità  di ammortizzare i numerosi carichi che essa riceve quotidianamente.

Come si chiamano le curve fisiologiche?

Le curve che si evidenziano osservando la colonna vertebrale lateralmente si chiamano lordosi lombare, cifosi dorsale e lordosi cervicale. Tali curve essendo normali vengono definite curve fisiologiche (fig. 5).
La lordosi lombare è la curva a concavità  posteriore formata dalle cinque vertebre lombari.
La cifosi dorsale è la curva a convessità  posteriore formata dalle dodici vertebre dorsali.
La lordosi cervicale è la curva a concavità  posteriore formata dalle sette vertebre cervicali
Pertanto, è normale avere un certo grado di lordosi e di cifosi, non è bene che queste curve aumentino, ma non è positivo neppure che si riducano.
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A che cosa servono le curve fisiologiche?

Per comprendere l'utilità  delle curve fisiologiche, occorre sapere come si comporta il disco intervertebrale nei movimenti del rachide. Una immagine che ci aiuta a comprendere il comportamento del nucleo polposo del disco è quella di una saponetta bagnata posta tra le mani. Solo quando le palme sono perfettamente parallele tra di loro la saponetta è stabile; si può esercitare anche una certa pressione ed essa non scivola. Ma basta una piccola divergenza a farla scivolare verso l'apertura. Lo stesso avviene per il nucleo polposo quando i piatti vertebrali che lo racchiudono non restano paralleli. Ebbene i piatti vertebrali sono, a due a due, paralleli tra loro quando la colonna vertebrale mantiene le sue curve fisiologiche.

l'atteggiamento in cui la colonna conserva le lordosi lombare (fig. 6b) viene definita anche posizione neutra perché costituisce la posizione intermedia di equilibrio tra la flessione e l'estensione. Il nucleo polposo del disco non viene spinto né posteriormente, come avviene nella flessione (fig. 6a) né anteriormente, come avviene nell'estensione (fig. 6c).
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In questo modo si comprende perché le curve fisiologiche sono benefiche: permettono alla colonna vertebrale di ammortizzare le pressioni e le sollecitazioni quotidiane. I carichi si distribuiscono uniformemente sulle strutture anteriori (disco e corpo vertebrale) e posteriori (faccette articolari). In questo modo la colonna è più solida, capace di sopportare senza problemi, pressioni anche elevate.

COME INSORGE IL MAL DI SCHIENA?

Cosa si intende per posizione o movimento scorretto?

Le posizioni e i movimenti vengono definiti corretti, non quando la schiena è diritta, ma quando vengono mantenute le curve fisiologiche. Le posizioni e i movimenti vengono definiti scorretti quando vengono alterate le curve fisiologiche.

Posture e movimenti scorretti con il rachide lombare in flessione

Quando la colonna lombare si flette, perde la fisiologica lordosi, o addirittura assume un atteggiamento di cifosi, si ha una cattiva distribuzione della pressione: aumenta la pressione sul corpo vertebrale e sui dischi intervertebrali. Lo spazio tra i corpi si riduce anteriormente e aumenta posteriormente, il nucleo polposo viene spinto all'indietro mettendo in tensione le fibre posteriori dell'anello fibroso. In questa posizione di alterato equilibrio il rachide lombare è più instabile, meno resistente, meno capace di sopportare pressioni.
Tali posizioni e movimenti vengono definiti scorretti perché alterano la fisiologica lordosi lombare; essa si rettifica o, peggio, si inverte, da concava diventa convessa, in un atteggiamento di cifosi.
Le immagini mostrano alcuni esempi delle numerose attività  quotidiane che costringono in modo ripetuto e prolungato il rachide lombare in flessione.
Normalmente iniziamo a fletterci fin dal mattino per lavarci; poi ci curviamo per vestirci (fig. 7a).
La flessione si ripete sia in stazione eretta, che in posizione seduta (fig. 7b);
Non solo nel lavoro sedentario ma anche nelle attività  lavorative e alla guida (fig. 7c).
La casalinga ripete il movimento di flessione in innumerevoli occasioni (fig. 7d).
La stessa flessione talvolta viene ripetuta facendo ginnastica e viene mantenuta anche durante la pratica di alcune attività  sportive.
La flessione si ripete non solo durante il lavoro ma anche nel tempo libero e talvolta anche durante il riposo notturno (fig. 7e).
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Tali posizioni e movimenti vengono definiti scorretti perché alterano la fisiologica lordosi; essa si rettifica o, peggio, si inverte, da concava diventa convessa, in un atteggiamento di cifosi lombare.

Insorgenza del mal di schiena

Quando le posizioni scorrette vengono mantenute per brevi periodi non provocano danni né dolore. Se, al contrario, vengono mantenute per tempi prolungati possono scatenare un dolore a livello della regione lombare (lombalgia) o cervicale (cervicalgia). Il dolore non è altro che un messaggio intelligente, un segnale di allarme della colonna vertebrale che cerca di far capire il suo maltrattamento ed esprime il bisogno di cambiare posizione. Infatti è sufficiente cambiare posizione per eliminare la lombalgia.
Meglio ancora, sempre in presenza di lombalgia o cervicalgia posturale, per eliminare il dolore, correggere la postura scorretta. Le cattive abitudini posturali protratte nel tempo possono provocare non solo dolore ma anche lesioni discali (protrusione ed ernia del disco) e usura precoce (discopatia e artrosi).
Pertanto, il segreto per non soffrire mai di mal di schiena è usare correttamente il rachide mantenendo le curve fisiologiche.

Trascorriamo bene la giornata e osserviamo alcune indicazioni per prevenire e curare il mal di schiena!

Fino a pochi anni fa la terapia più frequentemente prescritta in presenza di lombalgia acuta era il riposo, accompagnato dai farmaci analgesici e antinfiammatori. Ora secondo la medicina basata sull'evidenza le indicazioni più utili anche in presenza di lombalgia e cervicalgia acuta sono:
"stai in attività "
"continua le normali attività  quotidiane"
"cerca di comportarti il più possibile normalmente e di muoverti senza provocare dolore".
Le strutture del rachide sono fatte per il movimento e hanno bisogno di movimento per mantenere la loro piena efficienza e funzionalità .

Ma che cosa significa stare in attività ?

Significa svolgere le normali attività  motorie quotidiane, lavorative, del tempo libero, ricreative e sportive.
Ma come è possibile stare in attività  quando chi è bloccato dal mal di schiena non riesce neanche a star seduto ed esegue con difficoltà  anche i movimenti più semplici come lavarsi e vestirsi?
l'unico modo in cui è possibile star seduto senza dolore è quello di assumere la posizione corretta.
l'unico modo in cui è possibile lavarsi ed eseguire gli altri movimenti senza aggravare il dolore è quello di farli correttamente.
Di conseguenza non è necessario assumere farmaci, ma occorre utilizzare il dolore come guida assumendo le posture ed eseguendo i movimenti che non provocano dolore. Il dolore è un messaggio intelligente, un segnale di allarme, una reazione di difesa della colonna vertebrale; ha un ruolo protettivo, serve a impedire le posizioni e i movimenti che possono danneggiare la colonna.
Allora è fondamentale precisare che occorre stare in attività  con un uso corretto del rachide: in questo modo non solo si riduce gradualmente il dolore, ma si impedisce che ritorni.

USO CORRETTO DELLA SCHIENA

Uso corretto significa:

mantenere le curve fisiologiche della colonna vertebrale nelle posture, nei movimenti e soprattutto durante gli sforzi;
evitare di mantenere a lungo posture statiche passive e cambiare frequentemente posizione;
acquistare la consuetudine a svolgere attività  motorie.
l'uso corretto permette a chi non possiede una colonna vertebrale perfetta, in presenza di patologie come, ad esempio, scoliosi, dorso curvo, artrosi di condurre una vita pressoché normale senza alcun dolore.

Uso corretto della colonna vertebrale durante il riposo notturno

Per un uso corretto della colonna vertebrale durante la notte è importante dormire mantenendo le curve fisiologiche. Saper scegliere il giusto letto,il giusto materasso ed il cuscino è molto importante dato che a letto passiamo circa un terzo della nostra giornata e della nostra vita. Se misuriamo la nostra statura nelle diverse ore della giornata, ci accorgiamo che alla sera siamo un po' più bassi rispetto al mattino. Questo dipende dalle pressioni che tutto il giorno la nostra colonna riceve e che fanno penetrare una parte del liquido del disco nelle vertebre soprastante e sottostante. Il grafico della figura (fig. 8) evidenzia come il disco intervertebrale vari il suo spessore durante il giorno e la notte. Si nota come durante le ore diurne, a causa del costante carico, lo spessore del disco si riduce.
Osservando questo grafico si comprende come sia importante dormire un numero sufficiente di ore su di un letto valido per permettere ai nostri dischi di riacquistare il loro spessore originario e di mantenere la loro efficienza ed elasticità .
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Scritto da Marco Romano consulenza e gestione clienti online Fonte da Ergogreen http://www.ergogreen.com/ergomed/colonnavertebrale.php
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lnzndr
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Re: LA COLONNA VERTEBRALE : scopriamola insieme . .

Messaggio da lnzndr »

marcella65 ha scritto:bah, pessima azienda onestamente
Se dici che Falomo è una pessima azienda, scusami, nn capisci un tubo d materassi....
E' un azienda coi controfiocchi, anche se io preferisco Dorelan!
Dreams Point
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Re: LA COLONNA VERTEBRALE : scopriamola insieme . .

Messaggio da Dreams Point »

E poi quanto pubblicato sopra è ERGOGREEN non MANIFATTURA FALOMO!
Marcellina mia, cosa cavolo ci fai su questo forum resta un mistero!
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