Nuova rete per lo Slam della Bultex. Problemi di inserimento nel letto.
Inviato: 27 nov 2021, 11:59
Buongiorno a tutti.
Appena iscritto a questo utilissimo forum; vorrete perdonarmi se riproporrò temi forse già trattati, ma una risposta ai miei quesiti, leggendovi, ancora non l’ho trovata.
Un po’ di info personali: altezza 182 cm x 82 kg; mia moglie 166 cm x 60 kg, entrambi 55enni (che praticano ancora una discreta attività fisica).
Sino ad oggi abbiamo dormito (con soddisfazione) su un materasso in lattice Pirelli Opera, acquistato nel lontano 1999 (si mi rendo conto … è vecchissimo, ma, sino a qualche anno fa, non abbiamo minimamente avvertito la necessità di sostituirlo) poggiante su una rete a doghe convesse di faggio da 68 mm, a doppia campata, su telaio metallico.
Dopo un po’ di prove fatte qua e là, alla fine abbiamo ordinato il matrimoniale Bultex Slam Bodysoft con fodera B-visco, che a breve ci verrà consegnato.
Della rete mi sarei occupato dopo l’acquisto del materasso … tanto, mi dicevo, senza farmi troppe pare mentali, che problemi vuoi che ci siano a trovare una giusta rete per questo materasso?
Le mie attenzioni si erano focalizzate su una rete fissa, a doghe convesse in faggio, preferibilmente di larghezza standard 68 mm, su telaio metallico a doppia campata, magari con i cursori di rigidezza nella zona lombare ed eventualmente (ma non indispensabilmente) con i sostegni portadoghe in materiale termoplastico, giusto per “attutire” la presenza del longherone centrale.
Budget ipotizzato max 350/400 €.
Con queste coordinate, il rivenditore (gentilissimo) che mi ha fornito il materasso mi aveva proposto alcuni articoli della BIEMMERETI (sia SOGNO VENETO che IDEARE hanno qualcosa del genere a catalogo ), mentre io stavo facendo, per conto mio, ricerche su altri marchi.
Il problemi sono nati quando si è trattato di inquadrare la problematica dell’inserimento della nuova rete all’interno del letto, cosa che, francamente, all’inizio avevo un po’ trascurato.
Il letto (in legno - che NON vorrei sostituire) ha i due fianchi laterali, di spessore cadauno 3 cm, che distano tra loro 162 cm (distanza netta); su 3 dei 4 lati (i due fianchi laterali e la pediera) corre una scanalatura orizzontale, alta 4 cm e profonda 1 cm, all’interno della quale è parzialmente incassato il telaio metallico della rete, che ha una sezione scatolare di 38 mm di altezza e (presumo) 38 mm di base. Il telaio metallico della rete poi è solidarizzato al telaio in legno del letto tramite tante viti autofilettanti.
La larghezza complessiva del telaio metallico è 164 cm.
Inoltre i piedi della rete, dal lato dei piedi (scusate il bisticcio di parole), sono collegati strutturalmente al telaio metallico della rete, mentre, dal lato della testa, il letto poggia autonomamente a terra col proprio telaio.
L’idea originaria di acquistare una nuova rete di misura standard, di larghezza 160 cm (quando ancora non avevo intuito come fosse fatto il letto), quindi, ha necessitato di una pausa di riflessione, perché bisognerebbe poi trovare il modo di solidarizzarla al telaio del letto, che è 2 cm + largo ed ha una ulteriore scanalatura alta 4 cm e profonda 1 cm.
Certo, si potrebbe far fare su misura (larghezza 164 cm) … anche se un po’ mi scoccia commissionare un fuori standard per un solo cm … e sperare poi di riuscire ad infilarla perfettamente nel suo alloggiamento, sempreché il telaio del letto, in 22 anni, sia rimasto perfettamente a squadro.
Il rivenditore, in alternativa, mi ha proposto di poggiare la nuova rete sul telaio esistente, magari eliminando le doghe, ma francamente l’idea non mi entusiasma (i due telai a contatto l’uno sull’altro, nonostante le strisce di materiale assorbente che mi interporrebbe, non so come li vedo e poi ci sarebbe il fatto (esteticamente non trascurabile) che il nuovo telaio sopravanzerebbe di 1 cm il bordo superiore del fianco del letto in legno, per la qual cosa la muliera è mi è parsa abbastanza inflessibile …).
Oppure mi ha proposto di lasciare lì dov’è il telaio originario e far semplicemente sostituire le doghe … e anche questa ipotesi non è che mi entusiasmi poi tanto … bisognerebbe preliminarmente raddrizzare il longherone centrale, che si è vistosamente inflesso (3 cm la freccia in mezzeria) e bisognerebbe capire poi che tenuta posseggono ancora i bicchieri portadoghe (che hanno oltre 22 anni di onorato servizio), quando vengono sollecitati dalla spinta delle doghe sotto carico …
Insomma, non vorrei, alla fine, rischiare di non far lavorare bene il materasso o, peggio ancora, di rovinarlo prematuramente.
Voi come vi orientereste?
Grazie a quanti vorranno rispondermi.
Appena iscritto a questo utilissimo forum; vorrete perdonarmi se riproporrò temi forse già trattati, ma una risposta ai miei quesiti, leggendovi, ancora non l’ho trovata.
Un po’ di info personali: altezza 182 cm x 82 kg; mia moglie 166 cm x 60 kg, entrambi 55enni (che praticano ancora una discreta attività fisica).
Sino ad oggi abbiamo dormito (con soddisfazione) su un materasso in lattice Pirelli Opera, acquistato nel lontano 1999 (si mi rendo conto … è vecchissimo, ma, sino a qualche anno fa, non abbiamo minimamente avvertito la necessità di sostituirlo) poggiante su una rete a doghe convesse di faggio da 68 mm, a doppia campata, su telaio metallico.
Dopo un po’ di prove fatte qua e là, alla fine abbiamo ordinato il matrimoniale Bultex Slam Bodysoft con fodera B-visco, che a breve ci verrà consegnato.
Della rete mi sarei occupato dopo l’acquisto del materasso … tanto, mi dicevo, senza farmi troppe pare mentali, che problemi vuoi che ci siano a trovare una giusta rete per questo materasso?
Le mie attenzioni si erano focalizzate su una rete fissa, a doghe convesse in faggio, preferibilmente di larghezza standard 68 mm, su telaio metallico a doppia campata, magari con i cursori di rigidezza nella zona lombare ed eventualmente (ma non indispensabilmente) con i sostegni portadoghe in materiale termoplastico, giusto per “attutire” la presenza del longherone centrale.
Budget ipotizzato max 350/400 €.
Con queste coordinate, il rivenditore (gentilissimo) che mi ha fornito il materasso mi aveva proposto alcuni articoli della BIEMMERETI (sia SOGNO VENETO che IDEARE hanno qualcosa del genere a catalogo ), mentre io stavo facendo, per conto mio, ricerche su altri marchi.
Il problemi sono nati quando si è trattato di inquadrare la problematica dell’inserimento della nuova rete all’interno del letto, cosa che, francamente, all’inizio avevo un po’ trascurato.
Il letto (in legno - che NON vorrei sostituire) ha i due fianchi laterali, di spessore cadauno 3 cm, che distano tra loro 162 cm (distanza netta); su 3 dei 4 lati (i due fianchi laterali e la pediera) corre una scanalatura orizzontale, alta 4 cm e profonda 1 cm, all’interno della quale è parzialmente incassato il telaio metallico della rete, che ha una sezione scatolare di 38 mm di altezza e (presumo) 38 mm di base. Il telaio metallico della rete poi è solidarizzato al telaio in legno del letto tramite tante viti autofilettanti.
La larghezza complessiva del telaio metallico è 164 cm.
Inoltre i piedi della rete, dal lato dei piedi (scusate il bisticcio di parole), sono collegati strutturalmente al telaio metallico della rete, mentre, dal lato della testa, il letto poggia autonomamente a terra col proprio telaio.
L’idea originaria di acquistare una nuova rete di misura standard, di larghezza 160 cm (quando ancora non avevo intuito come fosse fatto il letto), quindi, ha necessitato di una pausa di riflessione, perché bisognerebbe poi trovare il modo di solidarizzarla al telaio del letto, che è 2 cm + largo ed ha una ulteriore scanalatura alta 4 cm e profonda 1 cm.
Certo, si potrebbe far fare su misura (larghezza 164 cm) … anche se un po’ mi scoccia commissionare un fuori standard per un solo cm … e sperare poi di riuscire ad infilarla perfettamente nel suo alloggiamento, sempreché il telaio del letto, in 22 anni, sia rimasto perfettamente a squadro.
Il rivenditore, in alternativa, mi ha proposto di poggiare la nuova rete sul telaio esistente, magari eliminando le doghe, ma francamente l’idea non mi entusiasma (i due telai a contatto l’uno sull’altro, nonostante le strisce di materiale assorbente che mi interporrebbe, non so come li vedo e poi ci sarebbe il fatto (esteticamente non trascurabile) che il nuovo telaio sopravanzerebbe di 1 cm il bordo superiore del fianco del letto in legno, per la qual cosa la muliera è mi è parsa abbastanza inflessibile …).
Oppure mi ha proposto di lasciare lì dov’è il telaio originario e far semplicemente sostituire le doghe … e anche questa ipotesi non è che mi entusiasmi poi tanto … bisognerebbe preliminarmente raddrizzare il longherone centrale, che si è vistosamente inflesso (3 cm la freccia in mezzeria) e bisognerebbe capire poi che tenuta posseggono ancora i bicchieri portadoghe (che hanno oltre 22 anni di onorato servizio), quando vengono sollecitati dalla spinta delle doghe sotto carico …
Insomma, non vorrei, alla fine, rischiare di non far lavorare bene il materasso o, peggio ancora, di rovinarlo prematuramente.
Voi come vi orientereste?
Grazie a quanti vorranno rispondermi.